La redazione della documentazione di gara era praticamente terminata, l'offerta di un nuovo canone di locazione ben definita, pur con molte difficoltà avremmo trovato le risorse per eseguire i lavori obbligati (quasi 200mila euro) avremmo anche sopperito agli interventi di rinnovo e re-design necessari per superare l'aspetto tetro e fatiscente che l'ostello presenta attualmente (altri 100/150mila euro), pianificato i corsi per il personale dalla sicurezza all'aggiornamento tecnologico al primo soccorso, ma di fronte alla richiesta di una cauzione di 500mila euro in caso di assegnazione della concessione, valutazione legale confortata da autorevoli pareri, ci siamo fermati. Non si tratta più di turismo per giovani, pellegrini, famiglie, non si tratta più di una struttura aperta alla città, si tratta di un operazione di capitale garantito che nulla ha di sociale e che viene programmata da una amministrazione pubblica che pure si dice attenta ai fenomeni sociali della città che governa. Noi non sappiamo se il 29 Marzo si presenterà qualcuno, che dovrà però essere ben cosciente di quale ruolo finanziario andrà a svolgere e per questo fare dell' Ostello di San Frediano un sistema di ricadute e recuperi oltre che profitti che seppure funzionasse avrebbe poco da spartire con quelli che invece erano i nostri intenti. Peccato.
